Nella valle dei Frutti Golosi il maiale Cicciotto si appresta ad andare al suo primo giorno di scuola. La mamma gli porge tre mele dell’albero del loro giardino e gli dice:
<<Conservale per il pranzo, perché fino a sera non mangerai altro!>>
Lungo il sentiero per raggiungere la scuola, Cicciotto giunge alla riva del fiume, e il porcellino, già stanco del cammino, sospira:
<<Ah come vorrei oltrepassare il fiume, arriverei a scuola prima invece che seguire la strada sterrata!>>
<<Posso portarti io se vuoi>>
disse una voce che giungeva dalle acque: era un ippopotamo, che osservando le verdi mele scintillanti che brillavano come smeraldi dalla saccoccia del maialino, gli fece la proposta:
<<Dammi una mela che porti con te e in cambio ti farò oltrepassare il fiume sopra il mio dorso.>>
Cicciotto accetta l’offerta e il fiume oltrepassa alla svelta:
“Dandogli solo un frutto ho evitato la fatica di brutto”
pensò fra sé il pigro porcellino.
Proseguendo nel cammino, davanti alla scuola incontrò l’elegante tasso, tutto splendente nel suo vestitino: Cicciotto ammirava in particolare il suo cappellino, e il tasso, altrettanto abbagliato dalla mela, non restò di sasso, e lesto propose il baratto:
<<Orsù facciamo lo scambio: dammi una mela che porti con te e il mio cappellino avrai in cambio.>>
Cicciotto accetta senza esitare e il cappello in testa prova a infilare:
“Peccato che sia così stretto, forse non ho fatto un grande affare!”
pensò fra sé il porcellino
Giunto infine alla sua classe, Cicciotto fa amicizia con i suoi nuovi compagni: fra tutti resta ammaliato dal pavone, che invero è un po’ sbadato, perché la sua merenda ha dimenticato. Guardando la verde mela ingolosito, subito chiese al maiale suo vicino:
<<Che ne diresti se ti dessi una delle mie piume in cambio della tua mela?>>
Cicciotto, come incantato alla vista della piuma, non esitò e la sua mela gli lasciò. Ma mentre ammirava tutti i colori del dono ricevuto, da un rumore sordo fu destato: no, non si sbagliava, era proprio il suo stomaco che borbottava! Ma quando si girò per prendere una mela dalla sua saccoccia, si accorse che nemmeno più una ne era rimasta.
<<Ah che sciocco che son stato: se avessi risparmiato ora non sarei così affamato! Ma domani così ingenuo non sarò: se qualcosa davvero vorrò, solo una mela cederò.>>